Sulla strada degli uomini senza nome

Cos’è il genere umano? La sua unità è minacciata dall’ascesa dei sovranismi e degli egoismi? Cosa ne è stato dell’ideale della fratellanza? Perché andare così lontano per mostrarlo quando la miseria è già visibile a ogni angolo nelle nostre strade? La guerra è, per caso, piacevole? Perché Don Chisciotte è ridicolo? Cosa ci dicono oggi Achille, Ettore? Cos’è la gloria? E l’eroismo? E perché rischiare la vita quando si abita in una zona protetta? Queste sono solo alcune delle domande sollevate da Bernard-Henri Lévy in questa raccolta di saggi e articoli che ci porta, seguendo le tracce dell’autore, dalla Nigeria di Boko Haram al Kurdistan iracheno e siriano, sulla linea del fronte dove si combattono Russi e Ucraini, nella Somalia abbandonata all’illegalità e alle bande islamiste, nel cuore martirizzato del Bangladesh, nei campi della miseria di Lesbo fino all’Afghanistan che preparava il ritorno dei talebani. Otto reportage sulla scia della tradizione di Joseph Kessel, Graham Greene, Ernest Hemingway o Romain Gary e un saggio in cui Lévy spiega cosa spinge un filosofo ad andare in capo al mondo a testimoniare di guerre dimenticate o ignorate; che cosa dei sogni internazionalisti dei suoi padri gli sembra ancora valido e degno di essere tramandato; e come il gusto per l’avventura – nella tradizione di Cendrars, Byron e Malraux – lo animi sin dalla giovinezza.

Traduzione di Alberto Pezzotta.





Bernard-Henri Lévy

Bernard-Henri Lévy è filosofo, giornalista, attivista e regista. Da oltre quarant'anni la sua voce si leva con forza sui temi della morale e della contemporaneità. Ha scritto più di trenta libri, a partire da La barbarie dal volto umano (1977). Ha pubblicato inoltre saggi biografici su Sartre e Baudelaire, una corrispondenza con Michel Houellebecq e molte opere di narrativa. Per La nave di Teseo sono usciti Looking for Europe – Cercando l’Europa. Contro il montare dei populismi (2019), Il virus che rende folli (2020) e Sulla strada degli uomini senza nome (2021).