Luna di miele

Un sacerdote con qualche peccato sulle spalle, don Paolo, assiste alla drammatica fine di un matrimonio. La giovane Lena si fa sposare con l’inganno da Alberto, un uomo energico ma debole di carattere, costringendolo a lasciare la donna di cui è innamorato, Eva. Scoperto l’imbroglio, il matrimonio si consuma in anni di frustrazione quotidiana finché Alberto, in un raptus violento, uccide Lena per scappare finalmente con Eva. Mentre la polizia indaga sull’omicidio, don Paolo sospetta subito di Alberto e segue gli amanti in fuga fino a una piccola pensione, la loro luna di miele, sperando di riuscire in qualche modo a salvarli. Ma i due, sempre più immersi in un rapporto morboso, sensuale e rovente, lotteranno fino all’ultimo per difendere il loro amore proibito.
Pubblicato nel 1945, all’alba del dopoguerra,
e mai più ristampato, Luna di miele racconta il male che nasce in due anime buone, mosse dal desiderio di una felicità che continua a sfuggire loro di mano. Dal maestro del noir italiano, un romanzo mozzafiato che tiene incollati fino all’ultima pagina.

Giorgio Scerbanenco

Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nato a Kiev, cresce a Roma ma ancora adolescente si stabilisce a Milano. Negli anni ’30 approda nell’editoria come collaboratore alla Rizzoli e in seguito come caporedattore dei periodici Mondadori, per tornare in Rizzoli nel dopoguerra come direttore dei periodici femminili. Collabora con i maggiori quotidiani e riviste dell’epoca, tra cui il “Corriere della Sera”, “La Gazzetta del popolo”, “il Resto del Carlino” e “Novella”. Scrittore prolifico, ha sperimentato tutti i generi della narrativa ed è riconosciuto come uno dei maestri del giallo italiano, consacrato dal successo della serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti e dall’assegnazione del Grand Prix de littérature policière nel 1968. Da questo romanzo Fernando Di Leo ha tratto nel 1969 l’omonimo film. Tutta l’opera di Scerbanenco è in corso di pubblicazione presso La nave di Teseo.