Le indagini di Arthur Jelling di Giorgio Scerbanenco

Le indagini di Arthur Jelling, geniale come Poirot, implacabile come Maigret.
Il primo grande detective del giallo italiano in sei avventure mozzafiato firmate Giorgio Scerbanenco.

Sei giorni di preavviso
Philip Vaton, un grande attore ormai sul viale del tramonto, vive barricato in casa con i familiari, terrorizzato da quotidiane minacce di morte che indicano con precisione la data, il luogo e l’ora del suo assassinio. Le indagini sono affidate ad Arthur Jelling, un timido archivista della polizia di Boston con la passione per i dettagli che non tornano e l’ambizione di dare la caccia ai criminali. Il primo romanzo giallo di Giorgio Scerbanenco battezza un personaggio che ha fatto la storia della letteratura: svelto d’intuito come Hercule Poirot e attento alla natura umana come Maigret, Arthur Jelling stringerà il cerchio attorno al colpevole imparando a dubitare di tutti, anche di se stesso.

 

La bambola cieca
Un luminare della chirurgia sta per compiere una delicata operazione per ridare la vista ad Alberto Déravans, un miliardario rimasto cieco in seguito a un incidente stradale. Ma qualcuno non vuole che Dérevans torni a vedere, ed è disposto a tutto, anche a uccidere, per mantenere nel buio il suo segreto. La sua firma è una bambola dagli occhi cavati lasciata alla clinica dove dovrebbe svolgersi l’operazione. Quando un caso sembra chiudersi in un vicolo cieco, quando le piste scarseggiano e mancano indizi, è in quel momento che il capitano Sunder bussa alla porta dell’ufficio di Arthur Jelling, archivista della polizia di Boston: la legge ha di nuovo bisogno di lui.

 

Nessuno è colpevole
La terza indagine dell’archivista della polizia di Boston Arthur Jelling è un caso apparentemente risolto. Un uomo è stato ucciso durante una partita di caccia insieme al suo compagno, che ha confessato il delitto. Nessuno nutre dei dubbi sulla convincente versione dell’omicida. Nessuno tranne Arthur Jelling, che ha affinato negli anni il suo fiuto per il crimine ordinando documenti e rapporti in cerca dell’anomalia sfuggita a tutti gli altri. Lì, seduto alla scrivania del suo ufficio, ha imparato che nessuna ipotesi, nemmeno la più ardita, merita di essere scartata.

 

L’antro dei filosofi
Arthur Jelling, archivista della polizia di Boston e detective all’occorrenza, viene chiamato per indagare su un duplice omicidio. Sulle rive di un fiume sono stati ritrovati il cadavere di un ricco industriale e quello di una donna che proteggeva, Luciana Axel, ex cassiera di un bar e moglie di Oliviero Steve. Il filo rosso delle prove porta alla torbida villetta degli Steve, una famiglia con molti misteri che vive isolata come una setta, e che ogni sera si ritrova per confessare i propri peccati giornalieri.

 

Il cane che parla
“Deve essere difficile per il vero colpevole sfuggire alle vostre investigazioni. Può non aver lasciato alcuna traccia materiale, ma voi cercate invece quelle morali e finite per trovarlo.” La frenata improvvisa di un treno. Uno sparo dal nulla. Un cadavere che chiede giustizia. La versione di Scerbanenco della più classica delle situazioni del mistero è un giallo dall’esito imprevedibile che esalta il talento psicologico dell’archivista della polizia di Boston Arthur Jelling. Chi ha sparato? I passeggeri del treno appartengono al mondo dell’editoria: sono giornalisti, scrittori, critici letterari, in competizione l’uno con l’altro e ora si ritrovano tutti sospettati e testimoni al tempo stesso.

 

Lo scandalo dell’osservatorio astronomico
Non è raro sorprendere Arthur Jelling, archivista della polizia di Boston con il vizio per le indagini, con lo sguardo assorto verso il cielo attraverso la finestra del suo ufficio, mentre immagina di catturare criminali che pensano di averla fatta franca. Questa volta è il cielo a piombare sul tavolo di Jelling, chiamato a risolvere un caso intricato presso l’osservatorio astronomico di Candan. La scoperta di un nuovo piccolo pianeta sarebbe il sigillo sulla carriera del direttore Federico Travel, ma innesca una catena di eventi drammatici: tra passioni celesti, tentativi di strangolamento, gelosie, sospetti e il delirio di un pazzo, Jelling dovrà trovare la soluzione schivando le orbite impazzite delle vite dei protagonisti.

 

Giorgio Scerbanenco

Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nato a Kiev, cresce a Roma ma ancora adolescente si stabilisce a Milano. Negli anni ’30 approda nell’editoria come collaboratore alla Rizzoli e in seguito come caporedattore dei periodici Mondadori, per tornare in Rizzoli nel dopoguerra come direttore dei periodici femminili. Collabora con i maggiori quotidiani e riviste dell’epoca, tra cui il “Corriere della Sera”, “La Gazzetta del popolo”, “il Resto del Carlino” e “Novella”. Scrittore prolifico, ha sperimentato tutti i generi della narrativa ed è riconosciuto come uno dei maestri del giallo italiano, consacrato dal successo della serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti e dall’assegnazione del Grand Prix de littérature policière nel 1968. Da questo romanzo Fernando Di Leo ha tratto nel 1969 l’omonimo film. Tutta l’opera di Scerbanenco è in corso di pubblicazione presso La nave di Teseo.