La rondine sul termosifone

Testimone dell’orrore della Shoah, cui ha dato voce nelle sue opere tradotte e premiate in tutto il mondo, Edith Bruck torna con un memoir tenero e struggente, in cui la grande storia e le sue tragedie si affacciano come sfondo al racconto intimo dell’amore e della dedizione per suo marito, il poeta Nelo Risi, scomparso nel 2015. Edith Bruck ha scelto di stargli accanto sino alla fine, trascorrendo con lui, accanto a lui, gli anni della progressiva malattia che lo ha allontanato dal mondo, dai suoi ricordi, dagli affetti, dal lavoro.

Non è, questa, una storia d’amore immune da ferite o difficoltà, né la celebrazione di una vita assieme priva di contrasti, contraddizioni, lontananze. Ma è una storia in cui il senso di una condivisione profonda – senza dubbi o alibi – è la forza di una mano che stringe e sostiene l’altra – nell’assenza, nel riposo, nella paura, nella tenerezza – e viene restituito nella sua verità più umana, divenendo luce e ispirazione, unico filtro attraverso cui si può ancora parlare della bellezza dell’amore.

 

Edith Bruck

Edith Bruck, di origine ungherese, è nata nel 1931 in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944 viene deportata nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta ai lager nazisti, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Presso La nave di Teseo sono usciti: La rondine sul termosifone (2017), Ti lascio dormire (2019), Il pane perduto (2020, finalista al premio Strega e vincitore del premio Strega Giovani), Tempi (2020), Andremo in città (2021), Lettera alla madre (2022), Sono Francesco (2022) e Signora Auschwitz (2023). Nel 2023 ha vinto il premio Campiello alla carriera. Ha ricevuto le lauree honoris causa in Informazione, Editoria e Giornalismo (Roma Tre, 2018), Filologia moderna (Macerata, 2019) e Scienze filosofiche (Sassari, 2023).