Il sangue e il colore del mare

All’approssimarsi di un evento decisivo per la storia della Cristianità – la battaglia di Lepanto (1571) che impegnerà la flotta mussulmana dell’Impero Ottomano e quelle alleate del Papa e dell’Imperatore guidate da don Giovanni d’Austria, figlio naturale di Carlo V d’Absburgo – a Messina un maturo frate intellettuale e una donna di nobili origini, giunta da Aquisgrana al seguito del giovane condottiero, tramano un complesso intrigo per favorire la flotta imperiale a scapito dei papisti, tra colpi di scena e difficoltà nel portare a buon esito il piano. Il frate e la nobildonna intrecciano al contempo una relazione intensa, ma destinata a rimanere platonica. L’ambientazione dettagliata nella città siciliana, la presenza pervasiva degli aspetti più “corporali” dei personaggi e le particolareggiate scene navali sono caratteristiche dell’intreccio del romanzo, scritto con uno stile ricco di digressioni – a tratti una sorta di barocco rivisitato –, efficace nel creare il clima di attesa della feroce battaglia, il cui esito avrà ripercussioni fino ai giorni nostri come il romanzo tratteggia nelle pagine conclusive sospese tra il verosimile e il fantastico.





Vanni Ronsisvalle

Romanziere, saggista, autore teatrale e cinetelevisivo, Vanni Ronsisvalle ha lavorato per quarant’anni in Rai, prima come inviato speciale, poi con incarichi dirigenziali. Ha collaborato con quotidiani e riviste, tra cui “La Stampa”, “Il Messaggero”, “Corriere della Sera”, “L’Unità” e “Il Mondo”. Tra le sue opere narrative si ricordano Una signora a tre gambe (1966), Le notti giganti (1968), Tour Montparnasse (1977, premio Bancarella), La grande mummia (1980, premio Bordighera), Gli astronomi (1989); tra i saggi, Tirirò (1976), Il meridiano della solitudine (1996, premio nazionale Rhegium Julii 1997), La Luna, Mamma Rai e il sorriso della Gioconda (2016). Vive a Roma e a Taormina.