I fasciovegani

Giuseppe Cruciani intercetta ogni giorno gli umori vibranti del paese da un punto di ascolto privilegiato – la trasmissione La Zanzara su Radio 24 – rispondendo spesso con ironia e intelligenti provocazioni. Ha scoperto a sue spese, però, che su un argomento è vietato scherzare, perché ci si scontra con l’assolutismo di una comunità che ha sempre più potere: i fasciovegani.

Questi sono i più estremi sostenitori di un animalismo militante che spesso deborda nella violenza di pensiero, di parola, talvolta fisica. Sono attivisti, spesso ispirati dalle parole di vip più o meno in vista, che combattono contro gli aspetti a loro avviso deteriori del progresso: dagli allevamenti intensivi alla sperimentazione sugli animali, dalla caccia alle forme tradizionali di medicina, magari speculando su illusioni e speranze dei malati.

Nella sua battaglia contro i fasciovegani, Cruciani ha subìto minacce, insulti e un blitz negli studi del suo programma. Soprattutto ha capito che, prima ancora che una discussione su salute e alimentazione, questa è una battaglia in cui è in gioco la libertà delle proprie opinioni, e il rispetto di quelle altrui.

Giuseppe Cruciani

cruciani-fotoGiuseppe Cruciani è nato nel 1966 a Roma, vive a Milano da più di vent’anni e conduce La Zanzara, programma cult su Radio 24. Si è laureato in Scienze politiche studiando un movimento di estrema sinistra peruviano, Sendero Luminoso, e ha lavorato a Radio Radicale, “L’Indipendente” con Vittorio Feltri, Euronews. Insieme a David Parenzo ha creato uno spazio di libertà dove ognuno può dire e raccontare quello che vuole, soprattutto quando si tratta di sesso e parti intime. Nel suo studio un transessuale si è spogliato in diretta a favore della prostituzione legale, una coppia di scambisti ha raccontato i vantaggi dell’orgia, mentre gli ascoltatori discutono spesso sulla vagina depilata o pelosa. Il suo maestro è il conduttore americano Howard Stern, che qualche anno fa scandalizzò l’America col suo linguaggio esplicito e volgare, almeno secondo la morale comune. In una intervista recente il Crux, come lo chiamano i suoi fan, ha detto: “Non mi riascolto mai, per me il passato è tutto da buttare”. Chi lo odia chiama in diretta per insultarlo, “una delle godurie più intense della giornata”. Passa le notti a guardare football americano, e l’estate cercando rifugi solitari in montagna. Alla sua morte vorrebbe un solo epitaffio sulla tomba: “Creò la trasmissione più folle d’Italia”.