Giorni neri

Nando è un uomo di mare, la sua vita è sulle barche, in mezzo ai marinai con lo sguardo puntato sull’orizzonte. Frustino è un giovane abituato a lavorare duro, vive nell’entroterra e la fatica non lo preoccupa. Delta è una giovane donna coraggiosa che sa qual è il suo posto nel mondo, sa chi è e cosa vuole. Nando è sfollato con la moglie in Val Freddana: ha dovuto lasciare da un giorno all’altro Viareggio, la sua città, per mettersi a riparo dai bombardamenti; Frustino vuole solo che alla sua famiglia non manchi nulla; Delta non vuole restare a guardare mentre i soldati tedeschi fanno ciò che vogliono. Le loro esistenze sono destinate a incrociarsi, a convergere nella comune lotta contro l’oppressore. Tra il 1943 e il 1945, Alfredo Catarsini fu costretto a lasciare Viareggio per l’entroterra. La ferrovia e la via Aurelia che attraversano la Versilia erano arterie strategiche per i collegamenti e il rifornimento delle truppe impegnate nel conflitto mondiale, la Linea Gotica poco distante rendeva l’intera area un luogo pericoloso, ad alto rischio di bombardamenti. Per questo Catarsini trovò rifugio in Lucchesia, teatro di fatti atroci, con deportazioni di massa, ostaggi trucidati e veri e propri eccidi. Proprio nella chiesa di San Martino in Freddana il pittore realizzò meravigliosi affreschi, che hanno eco nel romanzo. Giorni Neri è la testimonianza di quei momenti terribili e prende le mosse proprio dagli appunti presi durante quei lunghi mesi trascorsi lontano dalla sua città, dagli affetti più cari, appunti che si trasformarono in una storia vera e propria, in un romanzo che dalle radici della realtà ha creato personaggi immaginari che, tra le pagine, incarnano sentimenti ed emozioni universali, restituendoci un affresco di quanto accadde. La fotografia di un momento storico tra i più atroci attraverso lo sguardo di chi c’era, un romanzo intenso con personaggi destinati a restare nella memoria. (Elena Torre)
Prefazione di Giordano Bruno Guerri.





Alfredo Catarsini

Alfredo Catarsini (Viareggio, 1899-1993) inizia a dipingere molto presto e, ancora ragazzo, a Parigi incontra Amedeo Modigliani. Nel ’39 vince il premio Cremona e partecipa alle Biennali di Venezia e alle Quadriennali romane dal ’42 al ’59. Moltissime le mostre in Italia e all’estero, tra cui Palazzo dei Diamanti, Palazzo Strozzi, Museo di Milano e Salon Babylone a Parigi, fino al 1991. Trova ispirazione dalla sua terra, con la quale mantiene un profondo legame. L’incessante ricerca pittorica lo porta dall’arte figurativa ad approdare a due originali sue espressioni: il Riflessismo e il Simbolismo meccanico. Noto soprattutto per l’attività di pittore, disegnatore e ritrattista, dal 2005 un suo Autoritratto è alla Galleria degli Uffizi. Catarsini fu anche un apprezzato scrittore: Giorni neri è il suo primo romanzo, pubblicato nel 1969. La sua lunga vicenda pittorica e umana si conclude a Viareggio il 28 marzo 1993, dopo aver studiato, scritto e disegnato fino alla fine dei suoi giorni. Nel giugno 2020 è nata la Fondazione Alfredo Catarsini1899.