Figure di prua

A Ensenada de Barragán, fra Buenos Aires e La Plata, c’era, sino agli anni Cinquanta, un cimitero di barche e di polene. Forse Juan Octavio Prenz è diventato poeta guardando, nella sua infanzia, quei volti femminili misteriosi e fatali, corrosi dal tempo e dal maltempo, quegli occhi attoniti e spalancati su catastrofi indecifrabili, quelle figure che sulla prua si erano protese in avanti, verso il mare aperto, e marcivano a poco a poco nell’acqua stagnante della baia e nella pioggia, difendendo ostinatamente e vanamente dalla morte la loro forma, il loro nome, le storie aspre e favolose legate alla loro figura, alla barca che le aveva portate sui mari, ai destini dei loro equipaggi.

Figure di prua è una raccolta di liriche permeate di una poesia malinconica, appassionata e grottesca.

Claudio Magris

Juan Octavio Prenz

Juan Octavio Prenz è nato a Ensenada (La Plata, Argentina) nel 1932. È stato professore di Lingua e letteratura spagnola presso le Università di Buenos Aires e La Plata; nel 1975 ha dovuto abbandonare l’Argentina per motivi politici trasferendosi prima a Belgrado e Lubiana, poi dal 1979 a Trieste, dove ha insegnato Lingua e letteratura spagnola e latinoamericana. Ha pubblicato diversi saggi sulla narrativa spagnola e ispanoamericana e ha curato e tradotto opere dei più noti autori della poesia slovena e serba. È autore di romanzi e di otto libri di poesie, tradotti in varie lingue. Presso La nave di Teseo ha pubblicato Solo gli alberi hanno radici (2017) e Figure di prua (2019).