Capri-Revolution

Siamo nel 1914, l’Italia sta per entrare in guerra. L’isola di Capri è in pieno fermento: arriva per la prima volta l’elettricità, gli esuli russi si riuniscono per prepararsi alla rivoluzione, e, scandalosamente, una comune di giovani nordeuropei fa dell’isola il suo luogo d’elezione per la propria ricerca nella vita e nell’arte, una ricerca tesa al pacifismo, all’uguaglianza, al rispetto degli animali e delle ragioni della natura. Ma l’isola ha una sua forte e radicata identità, incarnata da Lucia: giovane e bellissima capraia, irrequieta e curiosa, in bilico fra la rigidità ancestrale del suo mondo e l’attrazione per una vita nuova, di cui Seybu, il maestro e ispiratore della comune, e il nuovo medico arrivato in paese, rappresentano i poli opposti e complementari.
Capri-Revolution, ultimo capitolo della trilogia che Mario Martone ha dedicato ai ribelli, è ambientato su un’isola unica al mondo, la montagna dolomitica precipitata nelle acque del Mediterraneo che all’inizio del Novecento ha attratto come un magnete chiunque sentisse la spinta dell’utopia e coltivasse ideali di libertà, e narra del potere espressivo che solo la scoperta irriducibile della propria identità può consegnarci.

Mario Martone e Ippolita di Majo

Mario Martone è regista al cinema e in teatro. I suoi lungometraggi sono Morte di un matematico napoletano, L’amore molesto, Teatro di guerra, L’odore del sangue, Noi credevamo, Il giovane favoloso, Capri-Revolution. Ippolita di Majo, storica dell’arte e sceneggiatrice, ha lavorato con Mario Martone all'iconografia e alla colonna sonora di Noi credevamo e all’adattamento teatrale delle Operette morali di Giacomo Leopardi. Insieme hanno scritto Il giovane favoloso e Capri-Revolution.