Gli Omini

Gli Omini nascono nel 2006 insieme alla crisi economica mondiale, per volontà di tre ragazzi di campagna di fare del teatro il proprio mestiere. Uniti da una natura comica e malinconica, dalla curiosità per la gente e dall’esigenza di formare il proprio pubblico, i tre toscani iniziano a girare l’Italia con un progetto inconsapevolmente sociale e antropologico dal nome Memoria del tempo presente. Si spostano, si fermano una settimana in un posto, ascoltano le persone che incontrano per strada, registrano, scrivono e vanno in scena davanti agli spettatori, che irrimediabilmente si riconoscono nelle bizzarre miserie ritratte, come di fronte a uno specchio rotto. Da allora Gli Omini cambiano, ma portano avanti il metodo, coltivando un vasto repertorio di spettacoli e un archivio di materiale umano in costante crescita. Nel 2014 il gruppo riceve il premio Enriquez come “compagnia d’innovazione per la ricerca e l’impegno civile” e nel 2015 il premio Rete Critica come “miglior compagnia dell’anno”, con gli spettacoli La famiglia Campione e Ci scusiamo per il disagio. Da sempre Gli Omini tentano di spostare il teatro. Lo portano nelle stazioni e nei boschi, lo trasformano in sala da ballo coinvolgendo una folle orchestra di punk da balera (gli Extraliscio accompagnano Gli Omini nel varietà Gran Glassè), lo spingono in periferia insieme a un gruppo di graffitari per farne nascere un murales (Elektro Domestik Force) e succede poi che lo travestano da bisca per giocare con i Santi. Tutto per sentirsi meno soli.
Siamo tutti soli, siamo tutti diversi, siamo tutti Omini.