Una primavera difficile

primavera-difficile-boris-pahorMaggio 1945, Radko Suban è un reduce sloveno dall’orrore dei campi di concentramento nazisti. Le sofferenze del lager hanno segnato il suo corpo, indebolito dalla tubercolosi, ma non hanno piegato il suo spirito, alimentato dalle sue letture. Dopo un lungo viaggio in treno, Radko riceve le cure in un sanatorio alle porte di Parigi, dove conosce l’infermiera Arlette. L’incontro con la donna risveglia i sentimenti di Radko, che riscopre la vita nella primavera più attesa di sempre, in cui i ricordi e i desideri leniscono il dolore di una guerra che ha lasciato nuove frontiere. Da uno dei più grandi testimoni del Novecento, un romanzo sulla riscoperta della libertà, sulle ferite e le resurrezioni della nostra storia, sulle passioni che ci rendono vivi.

“Solo un sopravvissuto può passare le sue giornate meditando immagini e pensieri d’amore.”

Boris Pahor

BorisBoris Pahor (1913-2022), nato a Trieste, durante la seconda guerra mondiale ha aderito al Fronte di liberazione sloveno ed è stato deportato nei lager nazisti, esperienza cui ha dato voce in gran parte della sua produzione letteraria, in particolare nel capolavoro Necropoli (2008). Difensore della libertà e della dignità, ha trovato negli umiliati e negli offesi i protagonisti della sua vicenda umana e della sua narrativa, come anche del suo pensiero storico e politico. È autore di una trentina di volumi, fra narrativa e saggistica, tradotti in più di venti lingue. Figlio di nessuno ha vinto il premio Manzoni come miglior romanzo storico nel 2012. Presso La nave di Teseo ha pubblicato Una primavera difficile (nuova edizione, 2016), Il rogo nel porto (nuova edizione, 2020) e Oscuramento (2022).