Sugli specchi e altri saggi

“Se cercassi di mostrare che questo libro ha una fisionomia unitaria ed è stato pensato come un discorso omogeneo, cercherei di arrampicarmi su quegli specchi a cui esso, per pura sineddoche, si intitola.” Sugli specchi e altri saggi è, infatti, una raccolta di scritti occasionati, tra il 1972 e il 1985, da convegni, dibattiti, prefazioni, in cui vengono affrontati temi quali il segno, la rappresentazione, l’illusione, l’immagine. Si passa così dalla “rappresentazione” nelle sue varie forme – gli specchi, il teatro, la scrittura, il sogno – al problema della serialità nelle arti, alle congetture sui mondi della fantascienza o sui mondi immaginari della narrativa e della poesia, alle questioni di metodo nelle scienze umane, nella filosofia del gioco, nella teoria della comunicazione. “Non tento – scrive Eco nella nota introduttiva – di presentare questi testi come capitoli, strettamente coordinati, di un discorso filato. Penso però che possono essere affrontati come una galassia di osservazioni non del tutto sconnesse, tra cui chi legge potrà tracciare i raccordi che gli parranno opportuni.”

Umberto Eco

umberto-ecoUmberto Eco (Alessandria 1932 − Milano 2016), filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (premio Strega 1981), seguito da Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), Il cimitero di Praga (2010) e Numero zero (2015). Tra le sue numerose opere di saggistica (accademica e non) si ricordano: Trattato di semiotica generale (1975), I limiti dell’interpretazione (1990), Kant e l’ornitorinco (1997), Dall’albero al labirinto (2007), Pape Satàn aleppe (2016) e Il fascismo eterno (2018). Ha pubblicato i volumi illustrati Storia della Bellezza (2004), Storia della Bruttezza (2007), Vertigine della lista (2009), Storia delle terre e dei luoghi leggendari (2013) e Sulle spalle dei giganti (2017).