Quanto blu

Kevin Pace è un artista e lavora da tempo a un dipinto che non lascia vedere a nessuno: non ai figli, non al migliore amico Richard e neppure a sua moglie Linda. Questa enorme tela di quattro metri per sette, interamente ricoperta da strati di vernice blu di diverse sfumature, potrebbe essere il suo capolavoro. Kevin non sa ancora dirlo o, meglio, non gli interessa, perso com’è nel suo passato di cui questo quadro sembra essere una sintesi, un’enigmatica e incomprensibile rappresentazione. Perché Kevin custodisce un segreto: dieci anni fa, a Parigi, ha avuto una relazione con una giovane pittrice e, seppur oggi non riesca a spiegarsi cosa lo mosse allora, il fantasma della ragazza e le bugie raccontate per anni non smettono di assediarlo. Mentre combatte con i demoni della sua memoria, Kevin deve difendere i sacrifici fatti in nome dell’arte e proteggere la sua famiglia da ciò che non hai mai avuto il coraggio di rivelare: il suo quadro, che racchiude un’indicibile verità, potrebbe essere la sua salvezza, o la sua condanna definitiva.
Pungente, capriccioso, raffinato, imprevedibile, Quanto blu ci mostra la migliore scrittura di Percival Everett e l’irrinunciabile festa di un romanzo perfetto.

Percival Everett

Percival Everett insegna alla University of Southern California. Ha scritto numerosi libri, tra i quali: Deserto americano (2004), Ferito (2005), La cura dell’acqua (2007), Non sono Sidney Poitier (2009), Percival Everett di Virgil Russel (2013), Quanto blu (La nave di Teseo, 2020), Telefono (La nave di Teseo, 2021), Gli alberi (La nave di Teseo, 2023; finalista al Booker Prize e vincitore dell’Anisfield-Wolf Book Award). Per i suoi lavori Everett ha ricevuto lo Hurston/Wright Legacy Award e il PEN Center USA Award for Fiction. Vive a Los Angeles. Da questo romanzo Cord Jefferson ha tratto il film American Fiction, con Jeffrey Wright e Tracee Ellis Ross, candidato a 5 premi Oscar e 2 Golden Globe, vincitore del BAFTA per la migliore sceneggiatura non originale.