L’arcipelago della nuova vita

Agli estremi confini orientali della Russia, dentro al vento del Pacifico, per terre immense che sembrano sfuggite alla storia, Pavel Gartsev e i suoi compagni danno la caccia a un criminale dal volto sconosciuto. Pavel, nato e cresciuto nella Russia di Stalin, ha un passato di solitudine e abbandoni: rimasto orfano da bambino in circostanze che non conosce, ha vissuto, soldato ancora giovanissimo, tutta la violenza della seconda guerra mondiale.

Rientrato a casa, Pavel si iscrive all’università, conosce Sveta, sogna di iniziare con lei una vita normale, ma all’addensarsi della guerra fredda è richiamato in servizio nell’est del paese e gli viene assegnato il compito di dare la caccia, insieme ad altri soldati, a un uomo evaso da un campo di prigionia. Per molti giorni i cinque, accompagnati da un cane, seguono per l’infinita distesa della taiga le tracce dell’uomo; la preda è astuta, più volte si fa gioco dei suoi inseguitori, costringendoli a un vagare disperato ed esaltante. Quando i suoi compagni vengono feriti, Pavel decide di continuare la caccia da solo, ma non sa ancora che la vera identità del fuggitivo, una volta scoperta, sarà capace di sconvolgere la sua vita.

Un corpo a corpo ai confini del mondo e del tempo fra un soldato sfinito e sua preda misteriosa, un’esaltante esplorazione geografica e sentimentale: la palpitante avventura di una lunga caccia all’uomo mentre all’orizzonte sorge un arcipelago, dove forse un’altra vita, nell’eterna fragilità dell’amore, sarà possibile.

Andreï Makine

Andreï Makine, nato in Siberia, ha pubblicato una decina di romanzi tradotti in più di quaranta lingue, tra questi Il testamento francese (Prix Goncourt e Prix Médicis 1995), La musica di una vita e L’amore umano. Nel 2016 è stato eletto all’Académie Française. Con La nave di Teseo ha pubblicato, nel 2018, L’arcipelago della nuova vita.