La Bustina di Minerva. 1990-2000

La Bustina di Minerva è una rubrica iniziata da Umberto Eco sull’ultima pagina dell’“Espresso” nel marzo del 1985. Questo libro ne offre una selezione del decennio 1990-2000 che spazia dalle riflessioni sul mondo contemporaneo, alla società italiana, alla stampa, al destino del libro nell’era di Internet, sino ad alcune caute previsioni sul terzo Millennio, e a una serie di “divertimenti” o raccontini. La collezione restituisce il senso della rubrica che, come vuole il titolo, intendeva raccogliere quegli appunti occasionali e spesso extravaganti che alle volte si annotano nella parte interna delle bustine di fiammiferi, chiamata appunto Minerva. Incisive nella loro brevità, con un registro assai vario che spazia dal comico al tragico, queste Bustine raccontano dieci anni della nostra storia.




Umberto Eco

umberto-ecoUmberto Eco (Alessandria 1932 − Milano 2016), filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (premio Strega 1981), seguito da Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), Il cimitero di Praga (2010) e Numero zero (2015). Tra le sue numerose opere di saggistica (accademica e non) si ricordano: Trattato di semiotica generale (1975), I limiti dell’interpretazione (1990), Kant e l’ornitorinco (1997), Dall’albero al labirinto (2007), Pape Satàn aleppe (2016) e Il fascismo eterno (2018). Ha pubblicato i volumi illustrati Storia della Bellezza (2004), Storia della Bruttezza (2007), Vertigine della lista (2009), Storia delle terre e dei luoghi leggendari (2013) e Sulle spalle dei giganti (2017).