Il terzo amore

Elena Varani è una donna giovane, bella, fatale. Ama sedurre e farsi sedurre, un gioco pericoloso che la lascia sola con un figlio, il piccolo Giovanni, detto Anni. Giulio, il padre del bambino, fa perdere le proprie tracce, così Elena trova la protezione del signor Margoni, il titolare della pellicceria in cui lavora. L’uomo si prende cura di lei e le procura un lavoro come attrice, ma Elena preferisce alle sue attenzioni cortesi quelle meno nobili di un giovane ricco, bello e sfrontato. La loro vita eccitante, tra circoli esclusivi e corse in automobile nelle notti di Milano, si rivela un’illusione che si dissolve alle prime luci dell’alba, quando Elena dovrà scegliere tra il suo terzo amore e una nuova, inaspettata, possibilità. Nel suo primo romanzo in volume, Scerbanenco racconta con l’istinto del detective un’implacabile dark lady, sospesa tra peccato e innocenza.
Un esordio che ha la firma inconfondibile del maestro del noir italiano.
“Quando avrò cinquant’anni, forse, scriverò a freddo, senza passione, delle caldissime vicende d’amore e, allora sì, non sarò più romantico. Ma no a quell’epoca, lo sarò e avrò tutto il diritto di chiudermi in un albergo sul lago per scrivere trecento cartelle sulla storia di una donna incontrata alle due di notte in una strada di Milano.”
Dall’introduzione di Giorgio Scerbanenco

Giorgio Scerbanenco

Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nato a Kiev, cresce a Roma ma ancora adolescente si stabilisce a Milano. Negli anni ’30 approda nell’editoria come collaboratore alla Rizzoli e in seguito come caporedattore dei periodici Mondadori, per tornare in Rizzoli nel dopoguerra come direttore dei periodici femminili. Collabora con i maggiori quotidiani e riviste dell’epoca, tra cui il “Corriere della Sera”, “La Gazzetta del popolo”, “il Resto del Carlino” e “Novella”. Scrittore prolifico, ha sperimentato tutti i generi della narrativa ed è riconosciuto come uno dei maestri del giallo italiano, consacrato dal successo della serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti e dall’assegnazione del Grand Prix de littérature policière nel 1968. Da questo romanzo Fernando Di Leo ha tratto nel 1969 l’omonimo film. Tutta l’opera di Scerbanenco è in corso di pubblicazione presso La nave di Teseo.