Il ritorno di San Giorgio

San Giorgio, il patrono di Ferrara, un giorno ricompare nella città che secoli prima ha salvato dal drago. Si presenta al sindaco e al vescovo
per annunciare loro che il drago è tornato e che lui è lì per sconfiggerlo un’altra volta, in virtù dell’antico patto che lo lega alla città estense.
Le autorità e i cittadini dapprima credono l’uomo un impostore. Ma San Giorgio sa farsi riconoscere e i ferraresi si devono arrendere all’evidenza.
A Ferrara c’è un drago, nella forma di un male oscuro che opprime la città. Il terremoto, il fallimento delle banche, la siccità, la febbre del Nilo, un ragazzo ucciso di botte dalla polizia, gli immigrati sempre più numerosi che seminano paura e insicurezza sono tutti segni evidenti della sua presenza. La città diventa così teatro di una vicenda surreale e al tempo stesso lo specchio dell’Italia intera, in preda ad una crisi di identità e incapace di costruirsi un futuro.
Un libro provocatorio e brillante dal tono tra il serio e il divertito, che sovverte le regole del gioco e capovolge verità e menzogna, lasciandoci intravedere, dall’altra parte, una realtà incredibile ma non per questo meno reale.

Diego Marani

diego-maraniDiego Marani è nato a Ferrara nel 1959. È direttore dell’Istituto italiano di cultura di Parigi ed è stato per lungo tempo funzionario dell’UE, dove si è occupato di lingue e di diplomazia culturale. Inventore della lingua-gioco Europanto, ha pubblicato L’ultimo dei vostiachi (2002), A Trieste con Svevo (2003), L’interprete (2004), Il compagno di scuola (2005, premio Cavallini), Come ho imparato le lingue (2005), Enciclopedia tresigallese (2006), La bicicletta incantata, pubblicato in cofanetto con il film di Elisabetta Sgarbi Tresigallo, dove il marmo è zucchero (2007), L’amico delle donne (2008), Il cane di Dio (2012), Lavorare manca (2014). Per La nave di Teseo sono usciti Vita di Nullo (2017), Il ritorno di San Giorgio (2019), La città celeste (2021) e la nuova edizione di Nuova grammatica finlandese (2022), romanzo tradotto in quindici lingue, vincitore tra gli altri del premio Grinzane Cavour 2001 e dell’Oxford-Weidenfeld Translation prize 2012.