Il Centodelitti X

Cento delitti, cento storie affilate come rasoi che indagano le zone oscure di persone comuni, uomini e donne che abitano vicino a noi, che incontriamo ogni giorno andando al lavoro, che ci somigliano in maniera impressionante. Giorgio Scerbanenco, il maestro del noir italiano, scatena la sua fantasia in una traboccante enciclopedia del male che ci porta in un mondo spietato ma al tempo stesso pieno di sentimenti, dove il delitto non è un’eccezione e la speranza non è un peccato.
Pubblicato per la prima volta nel 1970 con la curatela di Oreste del Buono, Il Centodelitti è il libro su cui si sono formate due generazioni di lettori e di giallisti, infiammati dall’incastro perfetto di trame e personaggi in un’opera che in ogni pagina svela un nuovo indizio, una prova schiacciante che avevamo trascurato. E alla fine, tra questi personaggi, finiamo per sentirci a nostro agio, al sicuro come in una famiglia che sa nascondere bene i suoi segreti.

“Scerbanenco era un microbiologo dei sentimenti, delle emozioni umane, le analizzava, le vivisezionava, ne descriveva ogni momento, ogni passo, fino al lieto fine, o alla tragedia, o al delitto. D’altra parte, emozioni e sentimenti non sono forse la materia costitutiva anche del crimine?”
Dall’introduzione di Cecilia Scerbanenco

Giorgio Scerbanenco

Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nato a Kiev, cresce a Roma ma ancora adolescente si stabilisce a Milano. Negli anni ’30 approda nell’editoria come collaboratore alla Rizzoli e in seguito come caporedattore dei periodici Mondadori, per tornare in Rizzoli nel dopoguerra come direttore dei periodici femminili. Collabora con i maggiori quotidiani e riviste dell’epoca, tra cui il “Corriere della Sera”, “La Gazzetta del popolo”, “il Resto del Carlino” e “Novella”. Scrittore prolifico, ha sperimentato tutti i generi della narrativa ed è riconosciuto come uno dei maestri del giallo italiano, consacrato dal successo della serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti e dall’assegnazione del Grand Prix de littérature policière nel 1968. Da questo romanzo Fernando Di Leo ha tratto nel 1969 l’omonimo film. Tutta l’opera di Scerbanenco è in corso di pubblicazione presso La nave di Teseo.